La merla

C’era una tradizione in casa Zecchini che si celebrava ogni anno alla fine di Gennaio nei giorni più freddi (29-30-31) chiamati ” i giorni della merla”: una merla tutta nera scendeva dal camino

Questo fatto si rifà ad una antica leggenda che scrive così:

“Era la fine del mese di gennaio e faceva un gran freddo, freddo come non si era mai sentito prima d’allora; tutto era coperto di neve, i prati, gli alberi, le case. I merli allora erano tutti bianchi, e quasi non si vedevano in mezzo a tutta quella neve. E la merla continuava a guardare in giro, di qua e di là, perché non sapeva dove andare a posarsi per il freddo che faceva. Finalmente vide un camino che fumava e disse al merlo: “Guarda quel camino come fuma; entriamo a scaldarci”; e lui disse: “Va bene, entriamoci”. Insomma i merli entrarono nel camino e ci rimasero tre giorni e tre notti. Passati i tre giorni la merla guardò fuori, vide che era spuntato nuovamente il sole e disse :”Usciamo”. Ma appena usciti si guardarono e la merla disse al merlo:”Ma guarda come sei diventato nero!”; “Eh, ma anche tu” rispose il merlo. E da quel giorno i merli sono diventati tutti neri, con il becco giallo e le zampine gialle, e gli ultimi tre giorni di gennaio, in ricordo di questo avvenimento sono detti “i giorni della merla”.

Le “pope”, Giovanna, Camilla e Maria Silvia attendevano l’avvenimento con molta trepidazione: la notte del 31 gennaio una merla, con il becco giallo e l’occhio vispo, scendeva dal camino, usciva dalla “rebalza” e si posava sul tubo del focolare. Le bimbe aspettavano il suo arrivo nella stanza accanto un po ansiose ma confortate dal sostegno dei fratelli più grandi che si prestavano al gioco. Tra un rumore assordante e metallico (che scoprirono da grandi essere provocato dal battere fra di loro di coperchi tenuti da Stefania) la mamma apriva la porta della cucina; le bimbe entravano e alla luce di alcune candele vedevano la merla posata sul tubo del focolare. Era lì immobile (per forza), soddisfatta e contenta di donare dei sacchettini colorati contenenti i famosi “bombi de seda” appesi ad uno stendino legato al tubo. Ogni bimba riceveva il suo dono; si ritornava nella stanza accanto e tutto ritornava come prima. La “rebalza” veniva chiusa, i coperchi messi al loro posto, la merla messa in un sacco e fatta sparire, pronta per essere utilizzata l’anno successivo.

Ora “la merla” si trova in casa Zecchini a Molina di Ledro e fa bella figura di se sulla piattaia della sala, sempre col suo becco giallo ed il suo sguardo misterioso. La merla è stata confezionata da nonna Elda con una stoffa nera e riempita di segatura e adesso è un po lisa e dimostra tutti i suoi anni ma per noi rappresenta un pezzo della nostra vita!

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